Studi italiani su Tunguska

Molti libri scientifici, siti web, libri di testo di scienze riportano il nome di questa località della Siberia centrale, devastata nel 1908 da qualche evento catastrofico. Sugli stessi testi si riporta che la causa più probabile di questo evento, che ha distrutto la foresta di conifere per circa 2000 chilometri quadrati, abbattendo e bruciando gli alberi a "raggiera" a partire da una zona centrale (orientamento centrigugo), fu probabilmente l’impatto di un meteorite. Ma diversi studiosi di varie parti del mondo hanno considerato anche altre ipotesi: un’eruzione vulcanica, un terremoto, l’esplosione di un’enorme bolla di metano "imprigionata" nel terreno ghiacciato, la formazione di un blocco di antimateria o di un piccolo buco nero, la caduta di un UFO. A proposito di quest’ultima ipotesi, il governo di Mosca nel 1960 inviò sul posto una spedizione scientifica proprio per verificare se quella devastazione poteva essere stata provocata da un’astronave. Non si trovò nessun elemento che potesse avvalorare un’ipotesi così suggestiva.

Un gruppo di studiosi italiani, del CNR di Bologna, dal 1991 è stato diverse volte in quell’area, sotto il coordinamento del prof. Giuseppe Longo. Gli studi hanno accertato, ormai quasi definitivamente, che sulla zona si abbatté un asteroide, confermando l’ipotesi più seguita, formulata fin dal 1930. Da allora però non sono mai stati trovati resti dell’oggetto che ha determinato l’impatto né il cratere che si sarebbe originato, nonostante le 4 spedizioni sovietiche nella zona tra il 1927 e il 1939 guidate dal mineralologo russo Leonid Alekseevič Kulik. Kulik però nel 1938 fece realizzare la prima ripresa fotografica aerea della zona devastata. Gli studiosi italiani hanno concentrato la loro attenzione sul lago Cheko, un piccolo lago a qualche chilometro dall’epicentro della zona colpita. L’analisi dei sedimenti del fondale del lago ha dato un risultato sorprendente: prima del 1908 non erano presenti piante di ambiente lacustre, quindi prima di quella data il lago non era presente e si è formato solo a partire da quell’anno.

Non solo: gli ecoscandagli utilizzati per studiare il fondale, nel punto di massima profondità hanno individuato una massa solida di circa 1,5 m di diametro sepolta nel fango. Secondo il gruppo di ricerca è la prova quasi definitiva che un asteroide si è disintegrato nell’impatto con l’atmosfera terrestre e con il suolo. Nell’impatto con il suolo ha formato un cratere, successivamente occupato dall’acqua che ha formato il lago Cheko. La massa solida in fondo al lago potrebbe essere ciò che resta di quell’asteroide. L’obiettivo della prossima spedizione dei ricercatori del CNR di Bologna è quello di prelevare e analizzare in tutti i suoi aspetti una parte di quella massa rocciosa sepolta nel fango. A quel punto tutto l’insieme dei fenomeni (abbattimento in quella particolare posizione, incendio, formazione del lago, …) avrà una spiegazione organica e completa.

Questo però confermerà anche le previsioni di tanti scienziati secondo i quali non dobbiamo chiederci se un asteroide colpirà la Terra ma soltanto quando, perché questo è già successo molte volte nella storia del nostro pianeta.

[Le due immagini sono state tratte da wikipedia e la foto venne scattata nel 1927 dalla prima spedizione guidata da Leonid Kulik]

 

Per approfondimenti:

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Evento_di_Tunguska

 

http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/tunguska-esplosione/tunguska-esplosione/tunguska-esplosione.html (con la foto del lago Cheko)

 

http://www.bo.astro.it/universo/tunguska/

 

http://www-th.bo.infn.it/tunguska/

4 pensieri riguardo “Studi italiani su Tunguska”

  1. Buongiorno professore, sono Davide della 1Be, volevo dirle che questa relazione su “Tunguska” è molto interessante. Spero che ne parleremo ancora a scuola e che se succedesse ancora un fenomeno di questo genere, capiti in una zona deserta e disabitata.

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  2. Per fortuna questo meteorite è caduto in una zona disabitata e non in uno stato come la Cina, l’India ecc… perchè altrimenti……sarebbe stata una catastrofe!!!
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  3. Gli studi Italiani di Tanguska mi sono piaciuti in particolare la storia che ci ha raccontato il professore sull’abbattimento della foresta con la caduta di un meteorite si suppone….

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  4. Pingback: Asteroid day

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